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Letture della preghiera notturna dei certosini

[Anno A] [Anno C]

 

Anno A

 

Tempo Ordinario

 

Settima Domenica

 

9

 

Dal vangelo secondo Giovanni.

4,14-24

Gesù diceva alla Samaritana: "È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità".

 

Dalle Omelie attribuite a Macario l'Egiziano.

Homilia XXXIII, 1-6.  PG 34,741-743.

 

     La nostra preghiera non deve consistere in atteggiamenti del nostro corpo: gridare, rimanere in silenzio, oppure piegare le ginocchia. Dobbiamo piuttosto attendere con cuore sobrio e vigilante che Dio venga e visiti l'anima introducendosi per tutte le sue vie d'accesso, i suoi sentieri e i suoi sensi.

     E così, solo se il nostro cuore è radicato in Dio, potremo far silenzio quando si deve far silenzio e potremo alzare la voce e pregare levando il tono, quando si deve cantare ad alta voce.

     Come il corpo quando è intento a un'occupazione vi si applica interamente, tutto preso dal lavoro, e tutte le sue membra si prestano mutuo soccorso, così anche l'anima tutta, senza lasciarsi sviare né distrarre dai pensieri, deve darsi alla supplica e all'amore per Dio; deve impegnarsi con tutte le sue forze, raccogliersi, radunare tutti i suoi pensieri e consacrarsi all'attesa di Cristo. 

     Allora egli la illuminerà, le insegnerà la vera supplica, le farà dono di una preghiera pura, spirituale, degn di Dio e dell'adorazione in spirito e verità.

 

10

 

     Chi è dedito al commercio non si preoccupa soltanto di realizzare un guadagno, ma cerca di maggiorarlo e accrescerlo in tutti i modi passando da un progetto all'altro, correndo da un espediente all'altro; e sempre si affretta da ciò che non arreca profitto a ciò che è più redditizio.

     Così anche noi dobbiamo disporre la nostra anima in molti modi e con arte per ottenere il vero e grande guadagno, Dio che ci insegna a pregare in verità. Così il Signore troverà riposo nella buona volontà dell'anima, farà di essa il suo trono di gloria, vi si assiderà e vi riposerà.

     Questo abbiamo sentito dire dal profeta Ezechiele a proposito degli animali spirituali aggiogati al carro del Signore; ce li presenta infatti tutti coperti di occhi come è l'anima che porta Dio, o piuttosto che è portata da Dio: essa diventa tutto occhio.

 

11

 

     Come una casa abitata dal padrone è tutta ben ordinata, bella, adorna, così anche l'anima ove il Signore abita e dimora è adorna di ogni bellezza. Essa ha come suo ospite e guida il Signore con tutti i suoi tesori spirituali.

     Guai a quella casa dalla quale è partito il padrone e in cui non vi è il Signore! Sarà deserta, devastata, colma di ogni sozzura e disordine. Là, secondo la parola del profeta, dimorano struzzi e demoni; in una casa abbandonata infatti vi sono gatti, cani e ogni sorta di impurità. Guai a quell'anima che non si rialza dalla sua funesta caduta e che non diventa dimora del buon padrone di casa, il Cristo Gesù, ma rimane nella sua impurità; guai se ospita quanti la convincono o la forzano a odiare il suo sposo e vogliono corrompere i suoi pensieri lontano da Cristo.

     Ma quando il Signore vede che l'anima si raccoglie con tutte le sue forze, sempre lo cerca, lo attende giorno e notte e grida a lui, secondo il comandamento con il quale ha ordinato di pregare incessantemente in ogni situazione, allora le farà giustizia.

 

12

 

     Dio farà giustizia a quest'anima come ha promesso; la purificherà da ogni sua cattiveria e la farà comparire dinanzi a sé quale sposa pura e senza macchia.

     Se tu credi che tutto questo è vero, e lo è, bada a te stesso, vedi se la tua anima ha trovato la luce che la guida, il vero cibo e la vera bevanda, cioè il Signore. Se non li hai, cerca giorno e notte, perché tu possa riceverli.

     Quando vedi il sole, guarda nella tua anima se hai trovato la luce vera e buona. Tutte le realtà visibili, infatti, sono ombra delle vere realtà dell'anima. Oltre l'uomo visibile, ve n'è un altro interiore, con gli occhi che Satana ha accecato e orecchie che egli ha reso sorde. E Gesù venne a risanare quest'uomo interiore.

     A lui gloria e potenza con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli. Amen.

 

 

Letture della preghiera notturna dei certosini

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Anno C

 

 

Tempo Ordinario

 

Settima Domenica

 

 

9

 

Dal vangelo secondo Giovanni.

4,14-24

Gesù diceva alla Samaritana: "E' giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità".

 

Da "La divina Eucaristia" di san Giuliano Eymard.

La divine Eucharistie, Poussielgue, Parigi,1873,sèr.I,ch.I,1‑7.

 

Nostro Signore vuole che gli parliamo e lui a sua volta ci parlerà. Chiunque può dialogare con il Signore. Non è forse venuto per tutti? Non ci ha forse detto: Venite a me voi tutti? 1. (Mt 11. 28) Questo colloquio tra il Signore e l'anima è la vera adorazione.

Va da nostro Signore così come sei: la tua preghiera sia spontanea e naturale. Prima di servirti di un libro, da fondo alla tua riserva di pietà e di amore; prediligi il libro inesauribile dell'umile amore.

Se la mente è fuorviata o i sensi si assopiscono, un buon libro che ti rimetta in carreggiata sarà certamente utile; ricordati però che il Maestro preferisce la povertà del nostro cuore ai più sublimi pensieri e agli slanci d'amore presi a prestito da altri.

Il Signore vuole il tuo cuore, non quello altrui; desidera l'espressione e la preghiera del tuo cuore come manifestazione diretta che lo ami.

Sarà spesso il frutto di un sottile amor proprio, di impazienza o svogliatezza non voler presentarsi al Signore con la propria miseria o con una povertà umiliata. Eppure,è quanto nostro Signore preferisce a tutto il resto; questo ama, questo benedice.

 

10

 

Se ti senti arido, rendi gloria alla grazia di Dio, senza di, cui non puoi nulla; spalanca allora l'anima verso il cielo, come il fiore dischiude il calice all'alba per accogliere la rugiada fecondatrice.

Ti senti del tutto impotente, la mente nel buio, il cuore schiacciato dal peso del suo nulla, il corpo dolente? Adora da povero. Sguscia fuori dalla tua povertà, e va! a stabilirti in nostro Signore, offrigli la tua pochezza perché lui la arricchisca. Sarà un capolavoro degno della sua gloria.

A volte una nera tentazione ti potrà sconquassare e incupirti: senti che tutto in te si ribella e ti spinge ad abbandonare l'adorazione, insinuando che invece di servire Dio non fai che offenderlo e disonorarlo. Non ascoltare quella subdola voce; la tua è adorazione autentica, l'adorazione di chi lotta e resta fedele a Gesù contro sé stesso.

Non è affatto vero che tu sia sgradito al Signore; al contrario, rallegri il Maestro che ti sta guardando e ha permesso a Satana di turbarti. In quel momento Dio si aspetta l'omaggio della perseveranza.

Fiducia, semplicità e amore siano i sentieri per cui giungerai all'adorazione.

Vuoi essere felice in amore? Vivi continuamente nella bontà di Gesù Cristo, che è sempre nuova per noi; in lui segui il lavoro del suo amore su di te. Contempla la bellezza delle sue virtù, la luminosità del suo amore piuttosto che le sue vampe; in noi il fuoco dell'amore fa presto a sparire, mentre rimane la sua verità.

Inizia la tua adorazione con un atto di amore e apri la tua anima all'azione divina. Sai perché ti incagli per via? Perché se non si prende l'avvio con l'amore si sbaglia senz'altro rotta. Guarda il bambino: non abbraccia forse la mamma prima di obbedirle? L'amore è l'unica porta del cuore.

Ma vuoi essere nobile in amore? Parla all'Amato di lui stesso. Parla a Gesù del suo Padre celeste ch'egli tanto ama, parlagli delle opere che compì per la sua gloria; allieterai il suo cuore e ti amerà maggiormente.

 

 

12

 

Soffermati con Gesù a contemplare il suo amore per tutti gli uomini: il suo cuore e anche il tuo si dilateranno dì gioia e dì felicità. Parla a Gesù della sua amatissima Madre e gli rinnoverai la gioia di un bravo figliolo; ricordagli i suoi santi, per glorificare la sua grazia in essi.

Il vero segreto dell'amore sta nel dimenticarsi come fece san Giovanni Battista, proteso solo ad esaltare e glorificare il Signore Gesù. L'amore autentico non guarda quello che dà, ma ciò che merita l'amato.

In cambio Gesù, contento di te, porterà su di te il colloquio; ti manifesterà il suo amore, e il tuo cuore sboccerà ai raggi di quel sole come il fiore raggrinzito dall'umidità notturna si schiude alla luce calda del giorno. La sua tenera voce ti penetrerà dentro come il fuoco in una materia infiammabile. Tu esclamerai come la sposa del Cantico: Dolcezza e il suo palato; egli e tutto delizie!2(C t 5.16) Allora lo ascolterai silenzioso o, meglio, con l'amore più forte e soave.

Ecco, puoi venire nel cuore di Gesù. L'amore te ne ha dischiuso la porta: entra, ama, adora.

 

 

 

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